di Giuseppe Longo

Passata la rapida ondata di maltempo, il sole sembra intenzionato a regalarci un bel fine settimana, con temperature gradevoli.
Ed allora, a San Daniele, che la festa cominci.
Che si alzi, cioè, il sipario su “Aria di festa”, la indiscussa regina degli appuntamenti estivi, Grande protagonista ovviamente il prosciutto che su queste colline da tanti anni è difeso dal marchio Dop, vale a dire la denominazione di origine protetta secondo le regole dell’Unione europea.
Si comincerà oggi, alle 19, con la cerimonia inaugurale sull’accogliente piazza Vittorio Emanuele II dominata dal duomo e dalla  biblioteca Guarneriana: testimonial quest’anno non una star dello spettacolo, bensì la giornalista  Diletta Leotta, nota conduttrice radiotelevisiva, alla quale spetterà l’onore di dare il via alle degustazioni delle celebri fettine rosa.
Poi, come al solito, via agli assaggi-abbuffate per tutti – le affettatrici sono state messe a puntino per sfornare migliaia e migliaia di vassoi – in un crescendo di proposte che il Consorzio per la tutela del prosciutto ha messo insieme per riempire quattro giornate fitte fitte di appuntamenti, da oggi a lunedì.
Un mix come sempre molto ricco e invitante, fatto di degustazioni e corsi, incontri con i prosciuttifici dove da oggi le porte sono ovviamente aperte ai visitatori che nella cittadina collinare arrivano in tanti anche da lontano, estero compreso, ma preferibilmente da Austria e Germania.
E quindi incontri e dibattiti – segnaliamo, considerata le finalità di questo blog, quello di domani, alle 19, con il grande chef Gianfranco Vissani, volto conosciutissimo per la frequenza con cui lo vediamo sul piccolo schermo – e ovviamente tanti stand enogastronomici in piazza e nelle vie del centro, oltre che nelle stesse aziende produttrici dove ovviamente si degusterà il prosciutto accompagnandolo con gli ottimi vini del Vigneto Friuli o con una fresca birra.
Ma oltre agli assaggi in un clima da sagra, sono annunciate anche degustazioni di un certo livello riservate a chi vuol saperne di più, show cooking che oggi vanno tanto di moda e corsi di cucina dove il celebre salume è sempre parte fondamentale di ogni discorso.
Il Consorzio intende infatti insegnare anche al pubblico meno esperto l’arte di degustare, servire e conservare il prosciutto di San Daniele.
In altre parole, come riconoscerlo, per valutarne la qualità, affettarlo a macchina o con il coltello e quindi utilizzarlo in cucina in gustose ricette che fanno la gioia dei gourmet.
E i vini?
A San Daniele non li hanno certamente dimenticati sapendo il valore che hanno nell’offerta agroalimentare de Friuli Venezia Giulia, tanto che proprio in questa chiave è stato messo a punto un ricco programma per individuare i migliori abbinamenti prosciutto-vini.
E qui le preferenze sono diverse perché si va da chi ama abbinare il grissino arrotolato con un bel bianco fresco come il vecchio, caro Tocai (pardon, Friulano), un fragrante Pinot bianco o grigio fino ad approdare al profumato e inconfondibile Sauvignon, e chi invece sceglie un bel vino rosso, anche se non molto strutturato e di corpo.
Ideale, allora, diventa un generoso Merlot o un più deciso Cabernet, franc se piace il gusto di erbaceo, o sauvignon se si preferisce un vino un po’ più morbido e meno aggressivo.
Ma c’è chi giura che un figurone lo fa anche il robusto Refosco dal peduncolo rosso o di Faedis.
Ma io ci vedrei benissimo anche un vivace Schioppettino di Prepotto.
Dopo tutto è questione di gusti e allora ben vengano questi incontri che intendono far luce sugli abbinamenti.
Poche settimane fa si è rinnovato con successo, anche nella nostra regione, l’annuale appuntamento di fine maggio con Cantine Aperte, all’insegna del motto: “Vieni e vedi cosa bevi”.
E a San Daniele i prosciuttifici invitando parafrasando il motto con un “Vieni e vedi cosa mangi”.
Porte aperte infatti anche nelle numerose aziende produttrici, piccole e grandi, per mostrare al pubblico desideroso di sapere come nasce la gustosa fettina che ti tagliano al supermercato al banco della salumeria.

La lavorazione delle cosce di maiale a San Daniele.

I maestri prosciuttai accompagneranno per mano gli ospiti alla scoperta delle varie fasi della produzione del prosciutto, dalla lavorazione delle cosce dei suini alla salatura, alla conservazione e stagionatura alla magica aria di queste colline di San Daniele – non per niente hanno l’importante ruolo di capofila nell’ambito del Parco agroalimentare – che da secoli regala, unita alla sapienza dei produttori tramandata di generazione in generazione, un prodotto inimitabile che ha portato il nome di San Daniele, ma anche del Friuli, in tutto il mondo.
Potremmo continuare, perché sarebbero tante le cose da dire su questa bellissima festa.
Ma il programma è così vasto che corriamo il rischio di perderci e dilungarci inutilmente.
Per chi ha voglia di saperne di più c’è il sito del Consorzio attrezzato per dare soddisfazione a ogni curiosità.

Buona “Aria di festa” a tutti!

Le tre foto sono state scattate al prosciuttificio Arbea di Aonedis
durante una visita Arga Fvg, ospitata dal titolare Alessandro Marin.

Le cosce già lavorate e sottoposte alla fase di salatura.

Le cosce di prosciutto sottoposte alla stagionatura.

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